Lo scorso 21 settembre l'AgCom emana un atto d'indirizzo sull'informazione in materia di elezioni primarie per la scelta dei componenti dell'Assemblea costituente nazionale e del segretario nazionale del Partito democratico, indette per il giorno 14 ottobre 2007 che investe anche il servizio pubblico. E il presidente della Vigilanza Mario Landolfi oggi in una lettera indirizzata al presidente dell'AgCom CorradoCalabro' esprime "le rilevanti perplessita' ed il vivodisappunto". "La potesta' di rivolgere atti d'indirizzo allasocieta' concessionaria del servizio radiotelevisivo pubblico- scrive Landolfi - e' attribuita esclusivamente a questacommissione parlamentare, ai sensi degli articoli 1 e 4 dellalegge 14 aprile 1975, n. 103". Rigorosa la giurisprudenza richiamata da Landolfi sulle competenze della Vigilanza edell'AgCom. Fa riferimento all'articolo 50 del Testo unicodella radiotelevisione, approvato con decreto legislativo 31luglio 2005, n.117; alla Legge 22 febbraio 2000, n. 28 cheassegna autorita' in materia di emittenza pubblica allaVigilanza e di quella privata all'Agcom; e all'articolo 1,comma 6, lettera b, nn. 1 e 9, della legge 31 luglio 1997, n.249, e all'articolo 7 del gia' citato Testo unico dellaradiotelevisione riguardo al rispetto del pluralismo. Invirtu' di cio', "mi pare francamente difficile, SignorPresidente, - puntualizza Landolfi - che i relativi poteridell'Autorita', ed anche i meriti sinora acquisitidall'organo, possano dilatarsi sino a legittimarel'emanazione di un provvedimento che si dichiara 'diindirizzo' sin nella sua intitolazione; che non sembrarilevare manchevolezze o illeciti normativi ai quali porrerimedio, onde trarne una legittimazione all'intervento; che,infine, dichiarando di voler tutelare il pluralismo fariferimento esclusivo alle vicende di una sola forzapolitica, ed intenderebbe rivestire questa indicazionedell'autorita' propria degli atti di indirizzo".