La manifestazione di Vicenza reca una chiara impronta antioccidenale ed antiamericana, la stessa che sul finire degli anni '70 animava i cortei contro l'installazione dei missili antisovietici. Ora come allora dietro la fatiscente facciata del pacifismo si vuole negare l'esistenza di un nemico da combattere: ieri il comunismo, oggi il terrorismo.
Resta da valutare l'impatto politico: o Prodi fa marcia indietro come gli intima una parte non irrilevante della sua stessa maggioranza oppure quella di oggi e' stato solo un anticipo del Carnevale. In entrambi i casi il corteo di Vicenza fotografa lo stato confusionale di un governo incapace di decidere unitariamente.